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Una piccola impresa meridionale - Conferenza stampa

15/10/2013 | Interviste |
Una piccola impresa meridionale - Conferenza stampa

Anteprima romana questa mattina per Una piccola impresa meridionale seconda opera da regista-interprete per Rocco Papaleo dopo l’exploit di Basilicata Coast to Coast.
Le vicende del film ruotano attorno a don Costantino (Papaleo) un ex prete che viene confinato dalla madre perché non si sappia che è spretato. Mamma Stella (Giuliana Lojodice) infatti ha già un altro scandalo da affrontare: sua figlia Rosa Maria (Claudia Potenza) ha lasciato il marito Arturo (Riccardo Scamarcio) ed è scappata con un misterioso amante. Il vecchio faro in disuso, che appartiene alla famiglia di Costantino e che dovrebbe garantirgli l’isolamento, attira invece molta gente trasformandosi in vero “refugium peccatorum”. Dopo l’ex prete arriva una ex prostituta Magnolia (Barbora Bobulova), poi il cognato Arturo. Infine arriva una stravagante ditta di ristrutturazioni chiamata per riparare il tetto del faro. La piccola impresa meridionale è nel miracolo che si compie: la ristrutturazione del vecchio faro diventa l’inizio di una ristrutturazione più profonda per i personaggi che si sono installati lì e che impareranno a superare pregiudizi e paure.
 
Presente alla conferenza stampa il cast al completo, il regista e protagonista Rocco Papaleo, e gli attori Riccardo Scamarcio, Barbora Bobulova, Sarah Felberbaum, Claudia Potenza, Giovanni Esposito, la piccola Mela Esposito, Giampiero Schiano e la veterana del teatro italiano Giuliana Lojodice.
Accanto agli attori, lo sceneggiatore Valter Lupo, la cantante Erica Mou (che interpreta il brano “Dove cadono i fulmini” che scandisce alcune scene evocative del film), i produttori Arturo Paglia per Paco Cinematografica e Nicola Maccanico per Warner Bros. Pictures Italia.
Il film uscirà nelle sale giovedì 17 ottobre in 400 copie distribuite da Warner Bros. Pictures.

Un applauditissimo Rocco Papaleo ha aperto l’incontro con un commosso omaggio a Francesco Nardi capo-truccatore scomparso poco dopo le riprese e a cui il film è dedicato.
Papaleo ha poi tenuto a tenuto ad aprire le danze presentando così il suo film:
“Sono molto orgoglioso di aver avuto la fortuna di esprimermi di nuovo con una pellicola. Il secondo film di solito è quello del crollo, speriamo nel mio caso le cose vadano diversamente. Non era tutto scontato quando con Valter Lupo ci siamo messi a scriverlo. Il film è stato reso possibile dall’incoscienza dei miei produttori Isabella Cocuzza e Arturo Paglia che hanno avuto appunto l’incoscienza di darmi libertà, devo molto a loro per essere stato sguinzagliato a raccontare ancora le mie “pippe” mentali. Grazie anche alla distribuzione Warner, composta da persone che se le vedete sembrano serie e che venivano sul set a controllare ma che invece poi non controllavano secondo me perché alla fine ho fatto come c…o mi pareva. Grazie anche a Valter Lupo lo sceneggiatore che mi sostiene e naturalmente a tutto il cast”.
A proposito della presenza della canzone della cantautrice pugliese Erica Mou, Papaleo continua:
“Il film era finito e il mio compagno d’avventura Giovanni Esposito mi ha messo la pulce nell’orecchio dicendomi che mancava qualcosa. Il giorno dopo ho ascoltato la canzone “Dove cadono i fulmini” di Erica Mou e mi sembrava scritta apposta per questo film. L’ho inserita e abbiamo creato una sequenza nuova per mettere questa “gemma” che solo una divinità pugliese come Erica poteva creare.
E’ un film che avuto il privilegio di una grande presenza di tecnici, la bellissima fotografia di Fabio Zamarion che ha valorizzato i luoghi meravigliosi della Sardegna non turistica dove è ambientato il film, nella penisola del Sinis in provincia di Oristano, le bellissime scenografie di Sonia Peng, i bellissimi costumi di Claudio Cordaro, il suono di Francesco Liotard, il montatore Christian Lombardi con cui avevo già fatto Basilicata Coast to Coast e poi tutto il mio gruppo di regia.
E infine Rita Marcotulli che ha curato la colonna sonora, per me conoscere lei è come per un pellegrino andare al santuario, è il mio idolo musicale, rappresenta una sintesi della musica più affascinante, la sua musica aveva dato a Basilicata Coast to Coast una grande qualità.
Basilicata Coast to Coast è stato come un passepartout per me, un successo che ha portato tante cose belle a me e alla mia regione che si è data una spinta creando la Lucania Film Commission che oggi sta facendo bellissime cose”.

Finalmente Papaleo ha dato spazio per una domanda sulle musiche del film e su come è nata la collaborazione con Riccardo Scamarcio e Giuliana Lojodice.
Papaleo: “La musica è la mia materia, il posto dell’anima, ho sempre suonato e ho cercato di trasferire la musica nel mio film. L’incontro con Riccardo è avvenuto attorno a un momento musicale e così con Barbora, ma anche con chi non canta. Ora vorrei che Riccardo parlasse della sua esperienza di neo-crooner.     

Riccardo Scamarcio: “Avevo letto il copione e ci siamo incontrati con Rocco e mi ha detto che gli sarebbe piaciuto che il mio personaggio, Arturo, avrebbe cantato e mi ha fatto ascoltare il brano “La tua parte imperfetta” che mi è piaciuto moltissimo. L’idea di poter cantare mi piaceva molto, potevo andare al di là del mio pudore e attraverso il mio personaggio vivere l’esperienza di cantautore”.

Giuliana Lojodice: “Sono felice che questo ruolo di madre strampalata abbia segnato un’altra tessera nel puzzle delle mie numerose interpretazioni. Sono sessant’anni che faccio questo lavoro, ho iniziato da bambina. Mi sono trovata per la seconda volta a gestire un figlio “religioso” perché nel film Fuori dal mondo di Giuseppe Piccioni facevo la mamma di una Margherita Buy suora. Rocco è straordinario, con me è stato una delizia anche perché io gli ho chiesto di darmi tutte le indicazioni possibili. Faccio una piccola polemica con i produttori di film italiani. Ma perché in America esiste Judi Dench? Perché in Inghilterra Maggie Smith? Perché in Italia non si fanno personaggi di una certa età di grande spessore? Rocco è venuto in pellegrinaggio da me, mi ha fatto leggere un piccolo trattamento e mi è piaciuto tantissimo. L’ho chiamato subito, non avevo ancora letto il copione vero e proprio, è stato un fulmine a ciel sereno. Nel panorama italiano Rocco è qualcosa di diverso da tutti”:

Il film ti somiglia molto. E’ intelligente e ben scritto ma forse quello che non convince è un finale che aggiunge un tocco moralista che magari non appartiene a Rocco Papaleo, forse sembra troppo politicamente corretto?
Papaleo: “Posso rispondere accettando e in parte condividendo questo punto di vista perché sono stato suggestionato da questa immagine delle due spose e abbiamo costruito tutta la struttura del film per arrivare a questa immagine. Forse lì c’è qualcosa che poteva essere meno retorico ma sono andato fino in fondo alla retorica. Ma se è vero che rivolgendosi sia al grande pubblico sia agli intellettuali c’è quel rischio, per il grande pubblico mi interessava dare un’immagine che potesse innescare una reazione forte. Si, c’è quel tentativo di usare la retorica e il politicamente corretto perdendo un po’ di brillantezza e scorrettezza, ma mi sembrava efficace per quello che cerca di essere un film ‘mina vagante’ se vogliamo usare un’espressione cara a Scamarcio. Ho pensato per esempio a come l’avrebbe presa mia madre. Anche  a me il “politically correct” non piace”.

Nel film la ristrutturazione del faro è letta come metafora della ristrutturazione di noi stessi. La ristrutturazione della Lucania o del sud in genere da dove la faresti partire?
Papaleo: “Faccio fatica a racchiuderlo in sintesi, dico solo che la ristrutturazione deve partire dalla scuola e dalla cultura e non è retorica ma è quello che sento che ci manca al sud, mancano insegnanti ben pagati e ben motivati per spargere cultura ma non solo al sud.
Ma ora vorrei che tutti i partecipanti al film dicessero una cosa”.

Erica Mou: “Quando ho scritto la canzone ho chiuso gli occhi e ho immaginato. Anche quando canti, il modo per dire certe cose lo devi immaginare, la musica e le immagini sono molto vicine. Sono onorata che le persone abbiano potuto vedere le mie immagini. La canzone parla di ristrutturarsi anche quando i fulmini ci cadono dal cielo”.

Barbora Bobulova: “Il ruolo di Magnolia è stato un grande regalo, anch’io canto, non solo Riccardo. Anche per me Rocco è venuto a casa e ha visto che avevo una pianola, una specie di karaoke, con cui organizzo serate in cui canto con gli amici. Rocco mi ha chiesto di cantare e io gli ho cantato “Sole spento” di Caterina Caselli e così è nata l’idea del mio personaggio che canta nel film”.

Sarah Felberbaum: “Ringrazio anch’io Rocco per avermi dato la possibilità di fare un ruolo per una volta diverso. La prima volta che ci siamo incontrati mi ha chiesto: ‘Sai cantare?’ No, ‘ Sai ballare?’ ‘No’, ‘Sai recitare con un accento diverso?’ ‘No’. A quel punto pensavo che non l’avrei più visto. Invece mi ha proposto un ruolo. Abbiamo creato un personaggio che ho amato tanto e in cui mi sono sentita libera e ringrazio Barbora per avermi insegnato quelle poche parole in lingua straniera che sono riuscita a dire nel film”.

Claudia Potenza: “Ringrazio Rocco per avermi permesso ancora una volta di avere un respiro diverso con un personaggio come questo. Sono contenta di essere ancora una volta in un film che racconta il Meridione e spero possa divertire”.

Valter Lupo: “A proposito di retorica, l’idea in fondo è che le vite sono quelle che sono semplicemente vivendole. La nostra idea era di raccontare il pregiudizio però sottraendolo alla retorica il più possibile, come avete visto, nessuno nel film fa discorsi diretti. L’idea di fondo era il giudizio invece del pregiudizio tentando di trattarlo in maniera leggera perché la vita va così”.

Giovanni Esposito: “E’ stata un’emozione doppia fare questo film perché nel film recita anche mia figlia Mela”.

Giampiero Schiano: “A me Rocco mi ha detto del film in un camerino di teatro a Milano. Eravamo nudi e soli! (ride).

Nicola Maccanico per la Warner Bros Distribuzione ci ha tenuto a fare qualche precisazione:
“Siamo felici del lavoro di Rocco e a conferma della nostra soddisfazione è che noi crediamo che gli autori debbano avere libertà di esprimersi. Crediamo di avere di nuovo un film italiano forte e siamo sicuri che il pubblico si divertirà”.  

Arturo Paglia produttore per Paco Cinematografica ha aggiunto:
“Sono molto contento del rapporto con la Warner, venivamo dall’esperienza di Basilicata Coast to Coast dove ci prendevano per pazzi e questa volta forse lo faranno un po’ meno”.

Ha chiuso in bellezza la piccola Mela Esposito, la più giovane tra gli interpreti:
“Per me è stata un’esperienza bellissima perché ho lavorato con persone che mi hanno aiutato a crescere. E’ stato bellissimo”.

Elena Bartoni  
 

 


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